Da qualche parte nell’isola c’è un paese chiamato Nur, dove il passato si mischia alla leggenda e ogni gesto è il pretesto per una storia. Giana e il suo innamorato le ascoltano dalle labbra dell’anziana Dora: storie di desiderio e di maledizione, di antiche pietre e ricchezze nascoste.
Giana ascolta e fantastica, immagina di essere lei stessa la protagonista di una fiaba. Mette alla prova il suo giovane innamorato, gli chiede di attraversare Nur per prenderle un pugno d’ombra dal campanile o una folata di maestrale.
Ma fuori c’è la feroce realtà del paese, dove non esistono cavalieri e gli orchi hanno sembianze di uomini.
A pietre rovesciate di Mauro Tetti è un romanzo in cui la scrittura ha il suono di una vecchia canzone folk, e in cui le parole evocano la consistenza, il sapore e il profumo delle cose.
Questo libro racconta una vicenda di dolcezza, brutalità e prove impossibili, ma soprattutto racconta il peso della realtà, quando la realtà si riempie di storie.